top of page

Dott. Catulla Contadin - Psicologa infantile - Psicoterapeuta - Noventa Vicentina (Vicenza)

sonno bambini 12 mesi

Il sonno dei bambini a 12 mesi

In questo articolo vi parlerò di quelli che sono i cambiamenti fondamentali che avvengono nel sonno del bambino intorno all’anno di età.

Prendo spunto da una domanda che mi ha posto Claudia, mamma di una bimba di 11 mesi:

​

"Nelle ultime settimane la mia bambina si sveglia 3-4 volte a notte.

Si alza in piedi nel lettino, piange e vuole essere presa in braccio.

Faccio fatica a calmarla, devo stare con lei parecchio tempo.

Finalmente anch’io riesco a riprendere sonno ma dopo un paio d’ore ricomincia tutto da capo!"

​

Quello che questa mamma ha notato è un cambiamento significativo nel modo di dormire della sua bambina in prossimità di uno di quelli che Brazelton definisce “punti salienti del sonno”. Di che cosa si tratta?

​

​

​

 

Dalla nascita fino a circa 3 anni di età i ritmi sonno-veglia del bambino cambiano moltissimo in funzione della sua maturazione biologica e del suo temperamento.

Intorno all’anno i bambini di solito dormono 11-12 ore a notte e fanno uno o due pisolini al mattino e al pomeriggio. A questa età qualche bimbo inizia a saltare il sonnellino del mattino e fare solo quello pomeridiano.

​

Cosa accade di così importante in questa fase evolutiva da interferire con il riposo notturno del bambino?

Verso l’anno i bambini iniziano a muoversi con sempre maggiore autonomia nello spazio circostante. Gattonano, imparano ad allontanarsi dall’adulto per esplorare ciò che c’è in casa, si aggrappano ai mobili più bassi e riescono a tirarsi in piedi, qualcuno impara a muovere anche i primi passi.

Queste conquiste suscitano una grande eccitazione nei bambini, che imparano anche a richiamare l’attenzione di mamma e papà attraverso gridolini e semplici parole-frasi.

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

​

 

 

Durante la notte che succede?

Accade che il bambino ripropone gli schemi motori che sta imparando ad esercitare durante il giorno per consolidarli.

Ecco allora che appena si sveglia si aggrappa alle spondine della culla e si mette in piedi, chiamando a gran voce i genitori.

 

In questa fase bisogna prestare particolare ATTENZIONE alla SICUREZZA del piccolo. Spesso nella culla sono ancora presenti i paracolpi ma alcuni bimbi iniziano a usarli come gradino per arrampicarsi. Se vedete che anche il vostro piccolo tende a fare questa cosa, è meglio eliminarli.

​

Altro suggerimento importante: quando il vostro bambino inizia a mettersi in piedi nella culla spostate il materasso nella posizione più bassa, in modo che appoggiandosi con il petto alla spondina non rischi di sbilanciarsi all’esterno e cadere.

​

A questa età non è facile convincere un bambino ad abbandonare giochi e movimento libero per andare a dormire.

Spesso, dopo essere stato messo a nanna, il piccolo cerca di richiamare l’attenzione dei genitori per convincerli a tornare accanto al suo lettino e la fase di addormentamento rischia di diventare una sorta di braccio di ferro.

​

Cercate prima di tutto di osservare il vostro bambino e sintonizzarvi con i suoi bisogni

 

Vi richiama perché è impaurito, perché ha ancora bisogno di qualche coccola, o solo perché ha ancora voglia di giocare?

 

Può essere che non sia abbastanza stanco per dormire o che, all’opposto, sia così esausto da non riuscire a rilassarsi e ad abbandonarsi al sonno.

​

Ecco allora alcune indicazioni utili:

​

  • Cercate di fare attenzione ai segnali di stanchezza del vostro bimbo. Quando vedete che inizia a sbadigliare o a sfregarsi gli occhi, è il momento per iniziare ad avviare le routine preparatorie per la nanna.

​​

  • Cercate di creare e mantenere dei rituali che aiutino il bambino a prevedere ciò che succederà (es. mettiamo il pigiamino, lo prendiamo in braccio per leggere una storia, ci facciamo due coccole, lo mettiamo nel lettino, ecc.)

​​

  • Offrite al bambino un peluche o un oggetto morbido che possa tenergli compagnia durante il momento della separazione da voi e che possa rassicurarlo. Molti bambini cercano questo stesso amico anche durante il giorno, quando sono più stanchi o insicuri.

​

​

​

​

​

Che fare quando il bambino si sveglia tante volte durante la notte? Lasciarlo in culla o metterlo nel lettone?

​

Non esiste una risposta valida in assoluto perché ogni bambino è diverso così come lo è ogni genitore.

​

  • Se il bambino è già abituato da tempo a dormire nel suo lettino da solo, chi si prende cura di lui può cercare di alzarsi, confortarlo, aiutarlo a rilassarsi e provare a farlo stendere nuovamente.  Meglio se mamma e papà si alternano, in modo da supportarsi in questa fase delicata e abituare il bambino alla presenza rassicurante di entrambi.

​​

  • Altri genitori preferiscono mettere a letto con sé il bambino dopo 2-3 volte che si sveglia perché notano che a contatto con loro il piccolo si riaddormenta fino al mattino e perché loro stessi hanno necessità di un sonno ristoratore. E’ possibile accogliere questo bisogno di contatto per qualche tempo, lasciare che il bimbo si rassicuri e poi riprovare a metterlo nel suo letto più avanti.

​​

​Quando il piccolo si sveglia di notte e piange non è necessario”volare” in camera sua ma è bene evitate di lasciarlo piangere inutilmente. 

In questa fase probabilmente ha bisogno di un maggior conforto: durante il giorno sta facendo molte esperienze di autonomia ma durante la notte fa capolino il suo bisogno di dipendenza.

Serve pazienza e fiducia nelle sue capacità.

​

​

​

1 anno: tappa fondamentale per il sonno del bambino

baby-1501011_1920.jpg

I bambini sembrano dire:

​

Fate attenzione,

sto per combinarne

una delle mie!

Portarlo nel lettone o lasciarlo nella sua culla?

bottom of page